Una veste visiva per un poema nuovo e del tutto privo di una tradizione iconografica precedente: questo l'esito cui giunsero i miniatori dell'Italia del Nord nell'elaborare l'illustrazione miniata della Divina Commedia, trasformando i codici in manufatti di gran pregio e spiccata originalità, qui indagati nella loro componente figurata. La lettura delle immagini si articola in una molteplicità di ambiti: l'analisi dello stile, la riflessione sul rapporto con il testo, l'attenta investigazione delle fonti, lo studio comparato delle soluzioni illustrative proposte e delle varie tipologie di narrazione, al fine di evidenziarne relazioni, analogie, differenze. In bilico tra le suggestioni tardoantiche e le tendenze dell'epoca, l'apparato iconografico si fa esegesi e, in alcuni casi, giunge ad assumere connotazioni filologiche. Attraverso molteplici percorsi di indagine e un approccio diversificato allo studio delle immagini, l'autrice tratteggia un quadro approfondito di come il capolavoro dantesco venne recepito e raffigurato all'epoca della sua prima diffusione.