Gelindo Ceroni pubblica il suo volume sui castelli umbro-sabini nel 1931, quattro anni dopo che il regime fascista crea le nuove provincie di Terni e di Rieti. Le élite locali dei due centri umbri gridarono vittoria convinte di aver coronato di successo una battaglia che durava da tempo, ma Ceroni continua a percepire l'area umbro-sabina come una specifica unità storica e geografica e compone un'opera divulgativa, affrancata dalla magnificazione dell'operato del regime - dal quale subisce non poche violenze - che appartiene a quel filone storiografico postrisorgimentale che racconta le storie dei luoghi basandosi su rigorose fonti documentarie. Ne risulta un pregevole lavoro su alcuni castelli umbro-sabini scritto con leggerezza tra storia e poesia, impreziosito dai suoi disegni che testimoniano il grande amore di Gelindo Ceroni per la sua terra.