Scoprire o ri-scoprire un pittore tanto famoso e duttile, ma anche coraggioso nell'innovare la sua arte, non è cosa da poco. Nel proporre questa antologia di scritti di critica d'arte su Ambrogio Lorenzetti c'è insito lo scopo di rivedere, ma anche di esaltare gli aspetti pittorici e quelli umani di un uomo all'avanguardia nella cultura del Trecento toscano. Leggendo le varie versioni interpretative e di studio del suo dipinto: La Maestà, realizzato per gli Eremitani Agostiniani di Massa Marittima nel 1335 circa, si viene man mano scopren-do un artista che, pur restando fedele allo stile del gotico medievale come lo definì il Vasari, riesce a "venir fuori" dal modo convenzionale dei pittori suoi contemporanei, riuscendo ad imporre nell'opera la novità e talvolta la "spregiudicatezza" delle sue metafore dipinte, che sono contenuti devozionali ma anche filosofici e sociali. Conoscendo "a più voci" la Maestà, si apprende di una pala d'altare in cui la spontanea devozione dei fedeli si evolve nella riflessione dottrinale e, passando da una buona esposizione dei concetti, muta i simboli nella sfera dei sentimenti umani.