L'individuazione della collocazione originaria (Grignano Polesine, oggi frazione di Rovigo) di una pala d'altare "ferrarese", firmata Sebastianvs P., che si conserva presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Orte, e la proposta di identificazione del suo autore con il lendinarese Sebastiano Filippi senior (documentato tra il 1511 e il 1524) costituiscono l'occasione per una verifica del catalogo dell'artista, attentamente riconsiderato alla luce degli studi più recenti sulla pittura estense del principio del Cinquecento. Serrate considerazioni stilistiche e ritrovamenti archivistici e figurativi portano gli studiosi a ridiscutere alcuni punti dibattuti della storia artistica ferrarese, dalla datazione del Polittico Costabili alla produzione di Dosso e Battista Dossi e di altri pittori del loro entourage (Camillo Filippi, Jacopo Panicciati alias Monogrammista IA). La messe di informazioni raccolte in questo volume, con attenzione particolare alle visite pastorali, utili - si spera - anche agli specialisti di altre discipline, non rappresenta uno sfoggio di erudizione fine a sé stesso ma è finalizzato alla ricostruzione di contesti, artistici e collezionistici, spesso misconosciuti. Si ha la certezza che la lettura di questo contributo, meditato e non occasionale, in cui si è cercato di ricostruire - per quanto possibile, in modo capillare e preciso - le relazioni di stampe e dipinti con altre opere d'arte, suffraghi la validità dell'asserzione longhiana: «l'opera non sta mai sola; è sempre un rapporto. Per cominciare: almeno un rapporto con un'altra opera d'arte» (Proposte per una critica d'arte, «Paragone», 1, 1950, p. 17).