Una lettura di tre splendide pievi della provincia veronese, sorte su più antichi edifici preromani (San Giorgio di Valpolicella), romani (Sant'Andrea di Sommacampagna), longobardi (San Severo di Bardolino), proposta dopo un'attenta analisi degli affreschi, delle strutture e delle lapidi che vi si trovano. Le tre pievi vengono identificate dall'autore come testimonianza dei caratteri longobardi della religiosità di un popolo che, entrato nella Penisola nel 567-568, nel giro di circa un secolo l'ha sentita come patria, costruendo monasteri, fortificando città, edificando nuove pievi e dedicandole ai santi cui era più affezionato. E rivolgendosi per la loro realizzazione ad artisti bizantini fuggiti dai territori costantinopolitani, nel secolo e mezzo dell'Iconoclastia (726-843), quando era vietato dipingere immagini di santi o scolpirne corpi. L'autore racconta in un testo storico i contenuti di questi preziosi affreschi: preghiere di un popolo che in tali rappresentazioni cercava di carpire le vie della salvezza e del perdono. A corredo del testo, un ricco repertorio fotografico appositamente realizzato per questo volume.