Che cosa è l'Aldiqua, se non la dimensione di chi resta alla vita, sopravvivendo al dolore del lutto, sospeso tra la presenza di chi è venuto a mancare, la mancanza per chi è rimasto e la memoria dei legami? L'arte, come sempre in grado di dare volti e immagini alle fragilità, ha provato a elaborare numerose risposte, se non a illuminare questa zona d'ombra, lavorando nel dominio del visivo. Il sacro si mescola al privato, il privato al pubblico e al politico, in una liturgia spesso amplificata dal posizionamento dell'opera in spazi museali che chiama in causa chi osserva, abbatte la distanza tra opera e pubblici, tra arte e vita. Così, confrontandosi con l'assenza, l'arte diventa presidio al desiderio di non dimenticare e di non essere dimenticato. "Aldiqua. Immagini per chi resta" attraversa i secoli, spaziando dalla Crocifissione di Masaccio alla Morte di Marat di David, da Raffaello a Picasso, dalla Turchia di Tekin alla Palestina di Jacir, dallo spazio intimo di Paci alla storia delle dittature latinoamericane di Salcedo e dei funerali di Aldo Moro, tra il brusio della collettività e il silenzio della solitudine, facendo incontrare...