«Siamo davvero sicuri che la ragione possa spiegare tutto e che debba sempre esserci un fattore razionale perché qualche cosa succeda? Mi incontro spesso con i cavalli di Eulisse e con i suoi pezzi di esistenze distribuite copiosamente nelle sue opere. Immagino quei cavalli al galoppo nell'immaginificio del Cencio e irrequieti come il loro creatore. Li vedo sulle pareti della mia casa e dal loro presente risvegliano pulsioni organiche che diventano nuovo presente. Ho voluto abbandonarmi alle loro suggestioni e dire così di Vincenzo Eulisse oltre la lettura razionale della sua arte e ho ritrovato un mio tempo assopito. La vita non risponde soltanto a domande immediate e il desiderio, l'istinto biologico, una spinta con origine ignota permettono di fare percorsi coraggiosi che la ragione può non amare. Raccontare può essere un modo per dare un profilo a un se stesso che vuole solo dire "ci sono". Quando la vita viaggia appunto nella condizione di quel mi piace al quale la logica non sempre può rispondere.» (Franco Avicolli)