Il volume rende omaggio per la prima volta alla straordinaria e utopica impresa grafica realizzata dal faentino Francesco Nonni tra il 1924 e il 1926 con la rivista "Xilografia". Stampata a Faenza presso lo stabilimento tipografico Lega, uscì con cadenza mensile tra il '24 e il '25 e divenne trimestrale nel '26. Pubblicando 360 xilografie di 57 tra i migliori xilografi allora attivi, Nonni, con spiccata consapevolezza retrospettiva, concluse la fase più ardita e vitale della rinascita di quest'arte in Italia, offrendo un "monumento grafico" di rara bellezza e unitarietà. Collegato all'esposizione svoltasi a Rimini dal 14 ottobre al 10 dicembre 2017 grazie all'importante prestito della famiglia Lega di Faenza, il libro presenta, oltre al saggio curatoriale e al cospicuo catalogo delle opere in mostra - oltre 143 - diversi inediti approfondimenti di alcuni tra i maggiori esperti del settore: il dettagliato quadro generale sulla rinascita della Xilografia in Italia all'inizio del Novecento con la messa a fuoco della figura di Adolfo De Carolis, ad opera di Gianignazio Cerasoli, i rapporti tra la tipografia Lega di Faenza e la nascita di "Xilografia", di Vittorio Lega, "Il segno gentile di Francesco Nonni", studio analitico di Antonella Imolesi Pozzi, il confronto tra la xilografia di Arturo Martini e quella di Lorenzo Viani, inedito saggio di Alberto Mingotti, fino agli intriganti ponti con il contemporaneo grazie all'intervento di Umberto Giovannini, dal titolo: "Barbieri-Banksy. Iconografia militante". Chiudono il volume le "schede" delle due mostre collaterali: "Xiloreportage- Rimini 2017"e "La rinascita della xilografia in Italia agli inizi del Novecento".