«Passionalità immaginativa: con queste parole è stata ben descritta l'opera di Wladimiro Tulli. Celebriamo quest'anno il centenario della nascita di questo grande artista, grazie al quale la nostra regione si affaccia al mondo. Le Marche hanno tanti preziosi tesori e il marchigiano Tulli celebra i verdi paesaggi, le spiagge, gli arcobaleni della sua terra. Si dimostra soprattutto un vero narratore. Racconta la vita quotidiana ed episodi di storia, alternandoli al mito con meraviglia e fantasia. È un artista dalla cui mano si scorge la speranza. Tra le linee e gli intrecci ecco sempre una possibilità di rinascita. Il suo segno unico e irripetibile di marca futurista è essenziale. Non si può non trarne «una felicità che rimarrà nell'animo: per la fantasia di continuo nuova, per la spontaneità stupenda del colore, per l'invenzione non mai stanca delle libere forme», così come scrisse di lui Giuseppe Ungaretti. Tulli ci lascia opere cariche di una forza che nel tempo non va dispersa...» (Francesco Acquaroli, Giorgia Latini). Introduzioni di Giampiero Mughini e Fabio Benzi.