"Femminista punk sotto mentite spoglie", come lei stessa si definisce, fin dai tardi anni Ottanta Sylvie Fleury si confronta nella sua produzione artistica con i meccanismi contemporanei di produzione del desiderio e di costruzione del valore, e con la loro interazione con le politiche di genere. Oggetti, simboli e immaginari provenienti da diversi ambiti - moda, cinema, sottoculture pop, fantascienza - vengono assorbiti nel vocabolario visivo di Fleury e utilizzati per costruire narrazioni impreviste, che mettono in discussione i paradigmi della storia dell'arte occidentale. Questa pubblicazione accompagna l'omonima mostra di Fleury alla Pinacoteca Agnelli di Torino, la più completa finora dedicata all'artista in Italia: non un catalogo ma una rivista, oggetto caro a Fleury, sia come feticcio culturale capace di fornire un'istantanea del presente, sia come strumento di costruzione del sé. Le teorie e le pratiche dell'arte confluiscono così nel magazine di moda, in rubriche, saggi brevi, fashion spread, glossari, interviste, pubblicità e, naturalmente, un oroscopo; i testi sono intervallati da esclusivi dietro le quinte