Le pavimentazioni dei monumenti pubblici, religiosi e privati di Venezia - talvolta straordinariamente ricche, di insolita bellezza e spesso disegnate dagli architetti più famosi operanti in Veneto - sono parte integrante della fabbrica e concorrono in misura non trascurabile a caratterizzare il volto delle architetture cittadine. Sull'argomento - finora poco indagato e stranamente trascurato dalla maggior parte degli studiosi di architettura veneziana - Cierre, in coedizione con l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, ha già pubblicato due volumi: il primo (curato da Lorenzo Lazzarini) dedicato ai pavimenti in terrazzo, il secondo (curato da Lorenzo Lazzarini e Wolfgang Wolters) a quelli lapidei del Rinascimento. Con questo terzo volume sui pavimenti apparsi tra il Seicento e l'Ottocento, formeranno un prezioso strumento sia per gli studi specialistici, sia di supporto all'attività di conservazione e restauro.Per lo più rivolti all'esame degli artefatti lagunari, i saggi di questa terza opera toccano anche altre esperienze peninsulari - romane, fiorentine, napoletane e siciliane - e illustrano alcuni casi esemplari di restauri condotti su pavimentazioni di età barocca.