A cavallo tra Sei e Settecento il rapporto tra Natura e Artificio assume centralità nel dibattito tra scienziati, artisti, accademici, conoscitori, amateurs, collezionisti. Muovendosi tra Roma, Parigi, Torino, la Gran Bretagna e altrove, gli autori dei saggi raccolti in questo libro offrono nuove ricerche su argomenti allora centrali: la bellezza nell'Accademia arcadica romana, l'arredo pittorico del paesaggio idealizzato, il collezionismo di grafica dei soggetti di natura, l'interpretazione demitizzata del naturale, l'integrazione nella forma urbana tra natura e cultura, la ricchezza polisemica dell'ornamento, le strategie divulgative messe in atto per diffondere il sapere e per incontrare il gusto di un pubblico sempre più variegato.