Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul '600 nella collezione De Vito e in città

Editore: Skira
EAN: 9788857252476
Pagine: 192 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 10 maggio 2024
Collana: Arte moderna
A partire da 36,00 €

Descrizione

Nel corso del Seicento Bergamo intrattiene strette relazioni con il Viceregno spagnolo in Italia meridionale soprattutto per il tramite di Venezia, dove numerosi bergamaschi commerciano e hanno rapporti con negozianti ivi residenti. È per tale via che nel 1682 giunge in città il Passaggio del mar Rosso di Luca Giordano, destinato a ornare la parete di fondo della basilica di Santa Maria Maggiore. Giordano non completa, come richiesto, la decorazione della navata centrale; al suo posto arriva nel 1693 l'allievo Nicola Malinconico, che nell'arco di quasi un anno realizza anche la pala principale per il duomo di Bergamo e alcune tele per chiese dei dintorni. Napoli a Bergamo indaga questo passaggio poco noto della storia dell'arte italiana alla luce di nuovi documenti e dipinti inediti, mappando con precisione le testimonianze napoletane nel territorio prima e dopo l'arrivo del grande telero giordanesco e situando gli episodi bergamaschi di Luca Giordano e della sua scuola all'interno di tutto lo svolgersi della pittura napoletana del Seicento, dagli inizi caravaggeschi alle esperienze barocche di fine secolo. Pubblicato in occasione dell'esposizione bergamasca, il volume offre uno sguardo sulla pittura partenopea del XVII secolo - tra naturalismo e barocco, eccessi e contraddizioni - attraverso oltre quaranta opere, alcune delle quali appositamente restaurate; all'importante nucleo di dipinti, provenienti dalla Fondazione De Vito vengono affiancate opere inedite dell'Accademia Carrara e tele in prestito da chiese cittadine e del territorio bergamasco. Un'occasione per ripercorrere il secolo d'oro della pittura napoletana attraverso una selezione di opere dei suoi principali protagonisti, dalle atmosfere caravaggesche di Battistello Caracciolo, precoce seguace napoletano di Caravaggio, al classicismo di Massimo Stanzione, dal tenebrismo di Jusepe de Ribera alla grandiosità della pittura barocca di Mattia Preti, Luca Giordano e del suo allievo Nicola Malinconico.

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