Sono 22 gli artisti che con le loro opere offrono uno spaccato sullo stato dell'arte oggi in Italia e nel mondo aprendo un colloquio serrato tra Oriente ed Occidente, giocato attorno alla identità e promiscuità culturali richiamate dal titolo della mostra: my country. Il filo conduttore dell'esposizione è una riflessione sull'inafferabilità del presente perché nessuno come l'artista avverte l'insufficienza del linguaggio rispetto alla montante complessità del contemporaneo, solo l'artista infatti sa praticare interi continenti di cose che avvengono oscuramente, a lato del linguaggio verbale, dove non ci sono parole e la conoscenza nasce dai gesti del corpo, dalle scansioni dello spazio e dalle stagioni del tempo.