L'opera di Maria Madeira rappresenta Timor Leste nel padiglione inaugurale alla 60a Biennale Internazionale di Venezia, in coincidenza con il 25° anniversario dell'indipendenza del paese del sud-est asiatico. Maria Madeira è una delle artiste visive contemporanee più significative di Timor Leste, nota a livello internazionale; la sua pratica artistica è profondamente radicata nelle tradizioni, nelle problematiche e nella storia del suo paese. In occasione della prima partecipazione di Timor Leste alla Biennale di Venezia, Madeira presenta Kiss and Don't Tell, una nuova installazione site-specific che utilizza materiali locali come tais (un tessuto tradizionale), semi di palma, terra e pigmenti. La sua installazione attinge alle memorie collettive delle sue antenate. Rispondendo al tema generale della Biennale di Venezia Foreigners Everywhere - Stranieri Ovunque, Maria Madeira fonde nel suo lavoro la sua esperienza di sfollata, cresciuta con la madre in un campo profughi in Portogallo. Maria Madeira è nata a Timor Leste, ha vissuto come rifugiata in Portogallo, ha studiato arte e ha conseguito un dottorato in filosofia in Australia. La sua pratica artistica è un ponte tra il passato e il futuro. L'artista usa i tais tradizionali, la noce di betel e la terra rossa del suo villaggio per raccontare una storia che parla al mondo di oggi. Le sue opere sono state esposte in Australia, Brasile, Indonesia, Macao, Portogallo e Timor Leste. La sua recente mostra alla Fundacão Oriente di Dili, Flowery Talk, ha celebrato la sua convinzione che l'arte e la cultura siano lo spirito e l'anima di una nazione.