Valente politico e potente braccio destro di Napoleone a Milano, Giovanni Battista Sommariva è stato il principale mecenate e collezionista del primo Ottocento tra Italia e Francia, secondo solo all'imperatore e alla sua famiglia. Approfittando di quell'epoca di rapidi e radicali cambiamenti, nel 1802 - quando si interruppe la sua breve ma fulminante carriera ai vertici dell'amministrazione napoleonica - era ormai riuscito a costruirsi un'immensa fortuna, che seppe sfruttare per rilanciare la propria immagine riuscendo a essere riconosciuto come un luminoso esempio di mecenatismo moderno. La fama di Sommariva risplendette nel suo palazzo di Parigi, dove la celeberrima Maddalena di Antonio Canova spiccava tra i capolavori di Jacques-Louis David, Anne-Louis Girodet, Pierre-Paul Prud'hon, François Gérard, Angelica Kauffmann e Andrea Appiani. Ma altrettanta fama dovette derivargli dall'ammodernamento e dall'allestimento di una delle più celebri "ville di delizia", quella acquistata dai marchesi Clerici a Tremezzo - ora Villa Carlotta - che fu il suo soggiorno prediletto. Egli ne fece con orgoglio una sorta di santuario dedicato alla scultura, tra le statue dell'adorato Canova e la celebrazione della gloria di Bertel Thorvaldsen rappresentato dal "portentoso bassorilievo" con L'ingresso di Alessandro Magno in Babilonia, suo massimo capolavoro. Mentre sul versante della pittura, all'idealità neoclassica di Giuseppe Bossi e Jean-Baptiste Wicar contrappose la passione dell'Ultimo bacio dato da Giulietta a Romeo, emozionante capolavoro che avrebbe proiettato la galleria di Tremezzo nell'immaginario romantico, facendone la meta dei viaggiatori di tutta Europa.