Dopo che nel 1433 Francesco Sforza ebbe conquistato le terre della Marca, Fermo diventò la capitale di un nuovo Stato. La corte sforzesca si insediò nella Rocca del Girfalco, dove nel 1442 Nicola di Ulisse da Siena fu chiamato a dipingere la camera che doveva accogliere Francesco con la novella sposa Bianca Maria Visconti. Dell'impresa cortese non rimane più nulla perché i fermani, che mal sopportarono la dominazione sforzesca, nel 1446 distrussero completamente la fortezza. Ma la presenza di Nicola di Ulisse in città lascerà un segno sulla cultura artistica fermana alla metà del Quattrocento, come testimonia la produzione di artisti locali specialmente attivi nell'entroterra. Un altro anno significativo è il 1468, quando prende il via l'attività marchigiana di Carlo Crivelli, seguito nel 1479 dal fratello Vittore, pittori veneziani che fecero di Fermo il fulcro della loro attività artistica, tutta votata alla produzione di preziosi polittici gotici. Tali importanti testimonianze pittoriche, insieme a sculture, oreficerie, tessuti, ceramiche e miniature, documentano a Fermo e nel vasto territorio che la circonda l'imponente fioritura del Quattrocento artistico marchigiano.