Giorgione, artista emblematico quanto enigmatico della cui vita si sa poco o nulla, è in realtà un'invenzione seicentesca, il risultato di un vero e proprio complotto per creare e lanciare il "marchio Giorgione", messo in atto negli anni in cui il traffico di opere d'arte a Venezia aveva raggiunto la sua massima espansione. Ripercorrendo le fonti in un'analisi precisa e cogente, Bernard Aikema sfata il mito del pittore di Castelfranco, dimostrando con logica inoppugnabile come la sua figura sia il risultato di una mirata e concertata "operazione di marketing", per poi ricostruire accuratamente l'attività dei pittori del "gruppo Giorgione", espressione di un nuovo e dinamico rapporto interattivo fra opera d'arte e pubblico. Un volume ampiamente documentato e fortemente innovativo che si legge come un romanzo, o meglio come un autentico giallo.