Fra il 1303 e il 1305 Giotto affrescò, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni, una piccola cappella dedicata a Santa Maria della Carità. Il ciclo pittorico è centrato sull'avvenimento di Dio che si fa uomo per aprire all'uomo la strada verso il suo personale destino di gloria. L'Autore di questa guida introduce il visitatore nella ricchezza di significati custoditi negli affreschi, nell'ordito profondo e nella regia ad essi sottesi, che trovano espressione anche nel simbolismo dei colori e dei numeri, del bestiario e dell'erbario, negli intriganti giochi prospettici, nelle corrispondenze fra Antico e Nuovo Testamento. Giotto, infatti, assieme a Dante è all'apice di una cultura in cui ogni particolare partecipa di un ordine che tutto abbraccia. Di tale cultura la Cappella degli Scrovegni costituisce, assieme alla Divina Commedia, un vertice assoluto.