La figura di Giacomo Mancini è, per citare il famoso passaggio hegeliano, nota ma non conosciuta. Nota, ovviamente, per il suo rilievo nazionale in almeno un trentennio. Ma, appunto, a dispetto di ciò, registriamo la scarsità di studi e di ricerche sulla sua azione, se comparata ad altre figure, spesso assai minori, nella storia della politica italiana e anche del Partito socialista italiano. La sua opera tuttavia va ben al di là dei confini del socialismo: come esponente politico, segretario di partito e soprattutto ministro, quindi nella fase finale della sua vita anche come sindaco, Mancini è stato un protagonista del duplice "miracolo" della Repubblica, tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Il miracolo economico, cioè il passaggio in pochi anni dell'Italia da paese povero e uscito sconfitto da una guerra disastrosa a nazione tra le più ricche del pianeta, e il miracolo politico della implementazione e del consolidamento della Repubblica, che è poi la democrazia liberale, assediata continuamente dai consueti sovversivismi neri da un lato e rossi dall'altro. L'archivio della Fondazione Giacomo Mancini è uno scrigno che raccoglie le tracce di tutto questo sforzo di colui a cui essa è intitolata, e l'obiettivo primo della nuova collana di studi e ricerche sarà di valorizzarla, attraverso una serie di raccolte di suoi interventi, divisi per gli argomenti a cui Mancini si era dedicato: dalla questione dei vaccini da ministro della Sanità alla frana di Agrigento del 1966 in quanto ministro dei lavori pubblici, dalla lotta per i diritti civili a quelli per una giustizia giusta e liberale, dalle battaglie contro la destra neofascista del Boia chi molla alla difesa garantista degli imputati del processo 7 aprile, dalla sua attività di segretario del Psi fino alla sua visione in politica estera, questi sono solo i primi temi a cui saranno dedicati altrettanti volumi, ognuno curato da studiosi del tema. Accanto a questi, nella collana appariranno anche lavori monografici su Mancini, ma anche sul Partito socialista dei suoi decenni e sulla vita politica e sociale dell'Italia repubblicana. Apre idealmente, ma non solo, la collana questo primo volume, una sorta di catalogo visivo della memoria lasciata da Giacomo Mancini, nella sua comunità, e di quella nazionale. Una memoria che, il più possibile, la Collana di studi e ricerche cercherà di far diventare storia.