Quelle etiopiche sono una terra e una cultura di confine, collocato com'è il Paese sugli altopiani dell'Africa nordorientale e lungo il Mar Rosso, tra l'Africa e la parte meridionale della penisola arabica. Il regno di Axum, nel 329 d.C., quando comparve sulle sue monete la croce, era uno dei maggiori dell'epoca e la città era un grande centro cosmopolita, incrocio di tradizioni africane ed ebraiche. L'avvento del cristianesimo non comportò l'abbandono di queste tradizioni, ma generò piuttosto nuove formulazioni frutto dello scambio. Nel volume si passa in rassegna il periodo axumita, segnato dagli obelischi, e l'architettura religiosa dei secoli successivi, caratterizzata dai centri monastici e dalle chiese scavate nella roccia: è il caso, ma non solo, di Lalibela. È questa un'architettura che offre una diversa percezione dello spazio, profondamente legata alle cerimonie e ai riti. È la stessa originalità espressa dalla pittura murale e dalle icone. In queste ultime ancora oggi continuano a vivere tradizioni e sensibilità più antiche e originali. La presente opera è un volume di riferimento per chi voglia introdursi all'arte etiopica. Considerata parte degli Orienti cristiani, l'Etiopia ha prodotto una cultura e un'arte con caratteri peculiari molto forti dall'architettura alle cosiddette arti minori.