Nei primi decenni del XXI secolo, l'opera dell'Atelier Kempe Thill, fondato nel 2000 da André Kempe e Oliver Thill, definisce un sistema di certezze nel quadro di ricerche tese a riflettere sull'identità dell'architettura europea. Di questa identità, l'Atelier Kempe Thill è indiscusso protagonista per la capacità, dimostrata nel corso dei decenni, nel declinare le ragioni tecniche, i principi teorici e i valori sociali del progetto. La strategia culturale dell'Atelier Kempe Thill per un'architettura europea di orientamento sociale si delinea nel momento storico che precede la dissoluzione della Deutsche Demokratische Republik e anticipa di pochi anni la comparsa sulla scena di altri gruppi della Generation Europa. Del sistema sovietico, Kempe e Thill hanno il merito di aver salvaguardato, nella loro ormai vasta produzione, l'essenza sociale del progetto di architettura. Involucro, cortile, atrio e pianta flessibile, liberata come un loft dai sistemi distributivi dei tipi edilizi, divengono i termini fondamentali della loro architettura. Nel traversare varie fasi dell'architettura, la struttura della loro architettura si è fatta ossatura civica che Kempe e Thill esibiscono non tanto per affermare le ragioni tecniche del progetto, quanto piuttosto per eleggerla a simbolo della speranza nella creazione di un'architettura che continui a essere lo sfondo neutro e permanente di vite domestiche, di momenti ricreativi e culturali, di attività produttive. Le varie opere dell'Atelier Kempe Thill restituiscono il profilo di un'architettura europea dove la legge dell'economia, che guida sempre le linee essenziali dei loro edifici, assicura dei dispositivi sociali e costruttivi fondati sui concetti di permanenza e transitorietà nel tempo, per una sostenibilità complessa, al tempo stesso economica, tecnica e alla portata di tutti.