Attraverso una selezione di un centinaio di opere tra dipinti, sculture e fotografie, in buona parte provenienti dalle collezioni capitoline, la pubblicazione intende restituire al lettore un panorama della produzione artistica femminile a Roma nella prima metà del Novecento. Le ventisei artiste individuate sono state parte integrante, ed in alcuni casi protagoniste, della vita culturale dell'Urbe, all'epoca crocevia di differenti tendenze artistiche e luogo capace di accogliere voci molto diverse le une dalle altre. Si tratta infatti di figure provenienti da "mondi" che differiscono sia per cultura che per origini geografiche, le cui vite rivelano spesso aspetti originali ed affascinanti, precoci esempi di emancipazione femminile e la cui arte si distingue per una certa singolarità espressiva. Per decenni "rimosse" o sottovalutate dalla storiografia ufficiale, solo dagli anni Settanta del secolo scorso - grazie ai primi studi pioneristici sulle artiste - ha preso avvio un filone di ricerca sulla storia dell'arte al femminile che più di recente ha portato alla ricostituzione di un tessuto artistico molto significativo ed ancora in continua scoperta ed evoluzione. Nella pubblicazione, accanto a capolavori già presentati in altre mostre, si propongono anche opere poco note o completamente inedite di artiste meno esplorate restituendo itinerari biografici fino ad oggi ancora lacunosi. La pubblicazione è articolata in sei sezioni tematiche - Simbolismo e Secessione; Attraverso il futurismo; L'eredità del colore; Linguaggi del quotidiano tra Metafisica e Ritorno all'ordine; Altri Realismi; Nello sguardo di Ghitta Carell - che mostrano i mutamenti dei linguaggi espressivi e l'impossibilità ad etichettare le artiste con rigide appartenenze alle diverse correnti stilistiche. Il percorso si dipana attraverso un quarantennio circa, dal 1915 agli anni che precedono e di poco seguono la seconda guerra mondiale, periodo densissimo di avvenimenti per la storia dell'arte: gli anni Dieci con le mostre delle Secessioni romane, in cui emergono stili diversi come l'espressionismo, il divisionismo, l'Art Nouveau; il Futurismo, testimoniato nella mostra da alcune delle straordinarie artiste che aderirono a quel movimento d'avanguardia; l'affermarsi durante il Ventennio del cosiddetto "Ritorno all'ordine" caratterizzato dalla ripresa di canoni e temi classici, promosso dalla rivista «Valori Plastici» e dalla poetica metafisica di de Chirico; la componente espressionista proposta dalla Scuola di Via Cavour ed infine la ricerca di nuove forme di realismo.