"La maschera imbiancata da folletto, l'ingenuità bambina, il fascino della disperazione, la trascuratezza narcisa, la perfetta diversità, l'inafferrabilità... La pallida pelle d'albino. Incartapecorita. Rettile. Quasi blu... La mappa delle cicatrici, le labbra che tendono al grigio, gli arruffati capelli bianco-argenteo, soffici e metallici. Mi guardo allo specchio e dico: 'c'è tutto, sono io'». In questo magnifico autoritratto-confessione che l'artista tratteggia in "La filosofia di Andy Warhol" c'è il Warhol intimo, il Warhol che esce dal suo mito. Un altro grande artista della pop art, Rauschenberg, scrive: «Warhol ha creato un personaggio planetario, e l'ha fatto costruendosi una maschera pubblica, dissociando il suo essere intimo dall'apparenza, il suo mito dalla sua realtà». L'ambizione del libro che qui presentiamo è di restituire l'«uomo Warhol» e la «Superstar», il «suo essere intimo» e il suo «mito», e questo attraverso una serie di immagini che lo ritraggono dai primi anni di vita sino alla morte prematura. Immagini di grandi fotografi come Avedon, Mapplethorpe, Newton, che sanno cogliere la «maschera» e il «volto», e immagini di fotografi meno famosi, ma con lui più intimi, che lo ritraggono al lavoro, in occasioni pubbliche, a fianco di celebrità mondiali, nel momento del suo drammatico ferimento e in situazioni di solitudine, di abbandono. Scritti di Warhol, documenti e testimonianze accompagnano, approfondiscono questo ritratto di un personaggio straordinario.