Il catalogo della personale allestita al Palazzo Comunale di Pontassieve (Firenze), dal 4 maggio al 13 ottobre 2024, riproduce ventidue opere dello scultore Adriano Bimbi. Ha scritto Antonio Natali: "Le invenzioni paesistiche di Adriano - miraggi più che vedute - m'è già occorso di compararle ai versi di poeti del Novecento incantati dalla campagna toscana, dai colli che ne muovono la superficie, dai borghi arroccati al colmo delle alture, dalle case umili dei contadini, dalla vegetazione semplice ma robusta... Non sono sicuramente realistiche le sue epifanie di paesaggi. Ma di certo non sono neppure inclini a suggestioni surrealiste. In Adriano non c'è l'aspirazione a toccare i recessi della psiche o a entrare negli angoli bui della mente, com'era nelle intenzioni di chi s'accostò al surrealismo. C'è invece - io credo - la memoria struggente di visioni sognate in un'infanzia vissuta nelle terre della costa toscana, memorie di case semplici ingenuamente immaginate come fossero cresciute spontanee nella campagna di Maremma, memorie finalmente di racconti ascoltati nei convegni serali sull'aia". Testi di Monica Marini, Carlo Boni, Antonio Natali, Francesco Gurrieri, Adriano Bimbi.