Nel 1922, Léon Bonnat lasciò in eredità al Louvre un meraviglioso album di quasi quaranta disegni di uno dei più famosi pittori del Rinascimento fiorentino: Fra Bartolomeo della Porta (1469-1517). La raccolta ripercorre la carriera dell'artista, formatosi a Firenze intorno al 1485 con Cosimo Rosselli, all'ombra della più brillante bottega dell'epoca, quella di Andrea del Verrocchio. Sensibile alle prodigiose innovazioni che emergevano da questo ambiente straordinario, Baccio, come era allora conosciuto, studiò soprattutto sotto la guida di Lorenzo di Credi, al quale Verrocchio aveva affidato le sorti della bottega. Baccio seguì con attenzione anche le opere dei forestieri che si trovavano a Firenze da diversi anni, su tutti Pietro Perugino, e quelle della bottega del Ghirlandaio, allora all'apice della popolarità. A parte un'unica sanguigna, la maggior parte dei fogli dell'album Bonnat presenta disegni a penna e inchiostro bruno su entrambi i lati. Le composizioni sono simili a molti studi del pittore conservati nelle collezioni dei musei di Firenze, Londra e Rotterdam e si riferiscono a progetti incompiuti e a importanti commissioni. Il primo volume affronta criticamente attraverso saggi e schede, redatti da specialisti del museo, l'intero carnet, riprodotto integralmente nel secondo.