Solo ora, cento anni dopo che è nato, Livorno ha sbandierato la gloria di Modigliani, autentica o rivedibile che sia. Ma bisogna parlare senza ipocrisie, una buona volta. Fino a ieri Livorno, o almeno una certa Livorno, quella più legata ai valori pittorici tradizionali, ha tenuto Modigliani fuori dell'uscio, lo ha considerato il prodotto di una montatura letteraria, e quasi se n'è vergognata, di lui e della sua fama equivoca, della sua esistenza irregolare, della sua ubriachezza continua, della sua bohème suicida: della sua maledizione. Modì pittore "maudit" (maledetto). Un'etichetta retorica, seppur luccicante di ambiguo esotismo.