Questo breve testo racconta quella che è stata una delle più belle e intense pagine del calcio italiano degli anni '80, ovvero l'epopea dello scudetto della Roma di Nils Liedholm nella stagione 1982 - 83. Fu la vittoria di una squadra, ma soprattutto di un uomo, appunto il predetto tecnico svedese, che con razionalità tecnica e signorilità "antropologica" nel 1979 prese per mano quella che negli ultimi anni settanta era degradata a "Rometta" (rischiando la retrocessione in "B") per condurla all'Olimpo delle squadre europee, a un passo dalla gloria più grande, ovvero la conquista della Coppa dei Campioni nel 1984, sfuggita per due rigori. Liedholm era stato in gioventù un giocatore eccezionale; come allenatore fu addirittura portentoso. Compì autentici capolavori in realtà "minori" come Verona, Monza e Varese, scoprì, lanciò o valorizzò campioni come Bettega, Antognoni, Conti, Di Bartolomei, Rocca o Paolo Maldini, conquistò uno scudetto con il Milan forse più improbabile di sempre. A Roma bissò lo scudetto, ma soprattutto confezionò uno dei miracoli calcistici più belli di sempre con intelligenza e umanità, migliorando ed elevando una dozzina o poco più di giocatori prima ancora come uomini che come calciatori. Sempre con toni pacati e senza esagerazioni.