Ogni guglia può valere il sogno o il gioco della propria esistenza. Messner, Goedeke e Hiebeler non sono che alcuni volti d'avventurieri scesi dal grande nord. Ce ne saranno molti altri. Seducono, amano e poi svaniscono. Il Pelf attende i polacchi, la Talvéna saluta gli Angelini e la Grande Avventura si rivela tra i precipizi del Burèl, mentre acque di torrenti scivolano a valle, come inchiostro dalla penna di Piero Rossi. Di certo Bee, Gianeselli e Miotto non sono gli unici, né gli ultimi interpreti di un'epoca, ma i loro sorrisi valgono tutta la nostalgia di una copertina. È l'immagine più eloquente e sincera di un alpinismo che narra sé stesso e che pretende silenzio da chi mormora.