Il Pelf e la Talvéna scintillano. I loro pendii si ricoprono d'arabeschi disegnati sulla neve. L'ardire umano è incerto tra scordare le proprie origini o andarle a cercare in una folle esplorazione invernale. Sono i tempi dello scialpinismo, ma anche quelli dei corridori del cielo e dei voli spiccati dalle creste sommitali. Qualcuno camminerà nel vuoto dalla Gusèla al Nasòn e una bicicletta viaggerà sul filo delle Crode di Caneva. Un inspiegabile vortice di eventi travolgerà una Schiara, sempre più sola e sconosciuta. Sarà l'alba di un nuovo mattino o il canto di un cigno trafitto? Un nuovo mondo spalanca le sue porte, ma un sottile vento di malinconia già le socchiude.