L'autore percorre il secolo di storia della beneamata. La semplice normalità per gli interisti sarebbe un'aspirazione paradossalmente ambiziosa. Non mancano squadre assennate, dal rendimento costante, perfino banali nella loro scontata regolarità. Una noia mortale. Mentre la loro beneamata femmina contraddittoria con propensione al tradimento, sempre a metà tra inferno e paradiso, trionfo e disfatta, depressione e euforia, suicidio e istinto di conservazione, sembra proprio esaltarli. Essi amano l'Inter per quella che è. Sanno che è congenitamente pazza, che proprio nella sua instabilità risiede il segreto del suo fascino secolare e che è perfettamente inutile aspettarsene il ravvedimento. Nemmeno si pongono il problema di prendere o lasciare. Intanto hanno scelto di prenderla; per comprenderla, sempre ammesso che ciò sia possibile, ci sarà sempre tempo. Il volume è corredato da foto.