Lontano dai campi della Serie A e dai contratti milionari, lontanissimo dal divismo di certi protagonisti, dal Var, dalle polemiche e dagli scandali, esiste un mondo diffuso in ogni angolo d'Italia. Un mondo che nasce ogni volta che un bambino scende in un cortile con un pallone sottobraccio. Un mondo di giocatori dilettanti che praticano il calcio. Amano il calcio. Vivono il calcio. Respirano il calcio. E a questo gioco (gioco?) dedicano e consacrano tempo libero, legamenti, perfino gli affetti più stretti, perché ogni benedetta domenica (anzi ogni settimana, allenamenti compresi) si torna in campo. Nessuno oggi sa raccontare questa realtà meglio di Nonèpiùdomenica, l'account social creato da Andrea Masciaga. A quasi cinque anni di distanza dal primo episodio, Ci alleniamo anche se piove? Capitolo II - L'ultimo spegne le luci raccoglie tante nuove storie in cui chiunque abbia giocato in categoria potrà riconoscersi: vittorie epiche e sconfitte che bruceranno per sempre, mister che si credono Guardiola e altri che ammettono di non vedere un'azione o un tiro degni di questo nome da anni, senza per questo saltare un allenamento, mai; e poi compagni, titolari e panchinari fissi, presidenti e tifosi. Ma anche massaggiatori, tuttofare, fidanzate insofferenti o dolcemente rassegnate. E ancora i riti: le cene sociali, le trasferte, le sere di vigilia, i momenti in spogliatoio prima di entrare in campo. La goliardia. L'amicizia. Le botte. Le lacrime. La felicità. I tanti racconti di questo libro sono in realtà un'unica, lunga lettera d'amore a tutti (e tutte) coloro che fanno «ancora calcio vero: per passione, per amore, per gloria, per noia, per fantasia, per ideali che vanno ben oltre il semplice "giocare a pallone"».