Gli Anni 80: fuochi artificiali nel cielo della Storia. Una serie di avvenimenti epocali, lieti e drammatici, a caratterizzare un Decennio che ha marcato in modo indelebile la società in tutti i suoi aspetti. Noi, adolescenti di quegli anni, sentivamo dentro un'energia straordinaria, seducente e rischiosa. I germogli sbocciati con armonia e grazia negli Anni 70, esplodevano ora in tutta la loro ridondante fioritura, impazienti di sperimentare il Nuovo che avanzava imperioso. Tecnologia sempre più moderna e irruente, nuovi ideali, l'apparenza che sostituiva l'essenza: ecco gli Anni 80 e la voglia di viverli immergendosi totalmente in quel clima da nuovo "boom economico". La "Milano da bere" diventa il simbolo, frivolo e godereccio, di quel periodo, dove anche la classe politica subiva il rinnovamento generazionale, tra arrivisti spregiudicati senza scrupoli e statisti di spessore che combattevano per la legalità. Tuttavia, tra tanto benessere inseguito e anelato, si incorre in eventi tragici a segnare un periodo denso di drammaticità. Terremoti, attentati, sciagure e, per la prima volta nella storia, le spaventose conseguenze di un disastro nucleare. Il mondo dell'informazione e dell'intrattenimento è sconvolto ma anche arricchito dall'arrivo delle TV private su scala nazionale. Oltre a stimolare il polo pubblico a fornire maggior qualità, si rivelano un'arma formidabile per plasmare le masse ad una comoda ed innocua "partecipazione sociale da poltrona", ad una sorta di disimpegno socio-politico che si è poi concretizzato nei decenni successivi. A noi, che cerchiamo di appassionare coi ricordi legati soprattutto al calcio, rimane un patrimonio immenso e servirebbe ben più di un libro per raccoglierlo compiutamente. Dal ritorno degli stranieri in serie A, al Mundial 82, dalle Coppe europee terra di conquista per le squadre italiane, agli scudetti storici della Roma, del Napoli di Maradona e, soprattutto, dell'Hellas Verona. E il Rovereto che torna a far parlare i tifosi in città...