L'opera approfondisce alcuni aspetti che non si ritrovano frequentemente nei manuali di sport: storie semisconosciute, eventi pedagogici e aspetti psicologici si intrecciano facendo emergere principi etici, valoriali e educativi che richiamano l'aretè e la paideia come elementi connotanti le Olimpiadi antiche. L'inizio dei giochi olimpici estivi - 5 aprile 1896 su iniziativa di de Coubertin - si collegava intimamente alla riscoperta di questi valori e all'ideale di un uomo che mirasse, attraverso il culto agonale, non solo al perfezionamento di sé ma anche alla nascita di un nuovo umanesimo; valori, purtroppo, spesso disattesi nell'età moderna e contemporanea, come si evince dai numerosi casi, tra gli altri, di scorrettezze, individualismo sfrenato, razzismo, doping. Da allora le Olimpiadi estive hanno avuto una costante e crescente importanza a livello planetario, fino a diventare la manifestazione più grande che unisce il Pianeta grazie alla comunanza e alla condivisione di codici e regole. In un lungo percorso che traccia tutta la storia delle Olimpiadi moderne estive, il libro cattura l'attenzione del lettore grazie anche al racconto di gesta che hanno come protagonisti eroine, super atleti o semplici uomini che hanno scritto la storia con le loro imprese, tratteggiando temi inerenti la società, la politica e gli eventi più insoliti che condizionarono e condizionano tuttora i giochi olimpici. Un esempio emblematico e attualissimo è rappresentato dal fatto che le trentadue edizioni estive culminano oggi con una grande incertezza che, dopo l'annullamento dell'edizione 2020 a causa della pandemia, lascia ancora tutti con il fiato sospeso: le Olimpiadi di Tokyo 2021 si disputeranno?