La mattina del 17 maggio 1914 quattro alpinisti attaccano le rocce verticali della parete sud-est del Torrione Magnaghi Meridionale. Il capocordata Eugenio Fasana, milanese, è un rocciatore di fama. I tre compagni, Abele Miazza, Armando Venturoli e Attilio Del Vecchio, lo seguono nella speranza di partecipare all'apertura di un itinerario importante. Poi, all'improvviso, l'incidente che li vede precipitare orribilmente nel sottostante Canalone Porta. È la prima vera tragedia alpinistica occorsa sulle pareti della Grigna Meridionale, una montagna facilmente accessibile dalla pianura e molto frequentata, ma anche insidiosa e traditrice: Grigna assassina, appunto.