Per Alessandro Mamoli, voce e volto di Sky per l'NBA in Italia, il basket non è diventato solo un mestiere, ma una passione assoluta e una ragione di vita. Trasferitosi per un breve periodo da ragazzino negli States, ha avuto lì il suo primo canestro in giardino e, tornando in Italia, qualche anno dopo è entrato come cestista nella mitica Olimpia Milano. Da allora il suo percorso l'ha sempre portato al centro della scena del basket. È così che oggi può offrire un racconto immersivo, irresistibile, che spazia dal 1986, quando in concomitanza con il suo ingresso nel settore giovanile dell'Olimpia, al Palatrussardi di Milano si disputò Tracer vs. Aris - la partita-chiave della stagione milanese, culminata con il trionfo in Coppa dei Campioni -, fino al 2020, il momento più triste in cui proprio lui ebbe l'ingrato compito di annunciare la scomparsa di Kobe Bryant. Ma Mamoli attinge anche alla memoria e alla propria sconfinata conoscenza della storia di questo sport, andando a ricostruire come Larry Bird e Magic Johnson, "diversi come il sole e la luna", attraverso la storica finale NCAA di Salt Lake City del 1979, avrebbero cambiato la percezione che il mondo aveva nei confronti della NBA. Una NBA di cui ha vissuto ben 8 finali appassionandoci a quelle squadre capaci di lasciare un segno che verrà sempre ricordato nella storia di questo gioco. Un gioco che non è solo punti e classifiche, nomi e partite, ma anche passione e tifo, solidarietà di squadra e capacità di rialzarsi dopo una caduta, cultura e riscatto sociale. Insomma, vita.