Le Olimpiadi hanno tanti volti, personaggi e storie che le rendono speciali. Uniche, perché le Olimpiadi hanno qualcosa di diverso. Lo spiega bene Gelindo Bordin, campione olimpico di maratona nel 1988, che firma la prefazione. Sono il posto dove puoi trovare storie che emozionano, appassionano, insegnano. Storie dove la rivalità diventa amicizia, la debolezza diventa forza, la morte diventa vita. Dagli astisti giapponesi che fecero fondere le loro medaglie perché non accettavano di non essere arrivati pari a Lis Hartel, l'amazzone che si salvò dalla paralisi grazie all'ippoterapia, da Billy Mills, l'indiano sioux che lasciò il villaggio a dodici anni e fu proclamato guerriero dopo aver vinto l'oro, a Lawrence Lemieux, il velista che perde l'oro per salvare la vita a due concorrenti che rischiavano di affogare. Storie in cinque cerchi, quelli del paradiso: si passa dal cerchio dell'amicizia a quello dell'amore, da quello del coraggio a quello della giustizia fino a quello della saggezza. Perché le Olimpiadi sono la cosa più bella mai creata dall'uomo.