Il 2 giugno del 1953, il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay riuscirono nell'impresa che era costata la vita a molti dei loro predecessori e sconfitto innumerevoli altri alpinisti: per la prima volta un essere umano conquista gli 8848 metri della montagna più alta del mondo. Everest è il resoconto appassionato e diretto di quella straordinaria impresa, composto quasi come un diario di bordo, nel quale l'odissea della leggendaria ascesa, l'agonia, le difficoltà e le privazioni - ma anche il trionfo e la gioia del successo - sono restituite dalla viva voce di Hillary con impressionante nitidezza. Dalla spedizione del 1951 che portò alla scoperta della via per il Colle Sud, passando per l'estenuante addestramento himalayano del 1952 e fino alla vittoriosa spedizione del 1953, Hillary tratteggia le condizioni spietate della montagna, i costanti imprevisti, il timore, la brutalità delle condizioni meteorologiche, la difficoltà per acclimatarsi a quote che portano il corpo umano al limite della sopportazione. Ma oltre al resoconto dell'ascesa, Everest è anche una testimonianza della forza dello spirito umano, la storia di coraggio e resilienza di un gruppo di uomini che, spinti da un sogno, riuscirono in ciò che fino ad allora era ritenuto impossibile.