"Imprese. Storie di hockey e di amicizia" non è un romanzo, non è un saggio, non è un manifesto ideologico, non è un'autobiografia, non è una guida di viaggio, non è un insieme di cronache sportive, non è una guida all'ascolto di musica, alla lettura di libri, fumetti, alla visione di film, non è una collezione di recensioni di videogiochi. Cioè, non è una sola di queste cose, ma è un po' di tutte. E soprattutto è il primo libro che parla dell'Hockey in Italia, da Milano e per il mondo. "Talvolta Impresa può sembrare un termine abusato quando si parla di sport, eppure se l'argomento fosse l'epica classica - per fare un esempio - non avremmo la stessa sensazione di eccesso illegittimo; ci sembrerebbe pienamente legittimo. È questo il grosso malinteso che serpeggia specialmente entro la classe intellettuale: valutare lo sport nel recinto di tempo e spazio della partita, gara o come la si vuole chiamare. Lo sport, invece, è ciò che abbiamo di più vicino alla narrazione dell'epica e al suo potere evocativo, da cui ricavare metafore, insegnamenti, condivisione e certo, indubbiamente, anche intrattenimento. Ma quest'ultimo punto, come Leonardo Gobbi sa bene ("non esiste il divertimento quando segui la tua squadra"), è solo accessorio. Quello che interessa a un tifoso è la storia, una storia che segue da anni, colma di un'infinità di altre storie al suo interno, da raccontare e farsi raccontare, a cui appassionarsi e di cui sentirsi parte. Per Leonardo, l'hockey è stata una storia tanto coinvolgente da farlo salire su aerei intercontinentali; seguire la Nazionale ai Mondiali nelle città meno accattivanti d'Europa e sostenere, praticamente da solo, il tifo per i nostri colori; coltivare sogni; fronteggiare delusioni; nutrire l'indispensabile orgoglio e magari, alla fine, essere l'unico presente per poterci raccontare un'Impresa."