In un momento estremamente delicato per l'attività venatoria in Italia, un momento in cui l'impegno cinegetico di cacciatori appassionati che operano per una corretta gestione del territorio si scontra con il disprezzo dettato dall'emotività di verdi e ambientalisti, ho ritenuto opportuno, forse necessario, analizzare con rigore il fenomeno caccia: indicarne le origini, le implicazioni sociali, economiche e storiche che hanno segnato le varie fasi dell'attività venatoria dall'origine ai giorni nostri. Ecco allora che sorge spontanea la critica a norme inadeguate per una corretta gestione del territorio, norme che conferiscono ai cacciatori autorità che non meritano, autorità lesive per un corretto rapporto con la società laica, la società dei non cacciatori. Di qui la necessità di modificare norme superate e decisamente anacronistiche per conferire alla caccia la dignità che merita nell'intento di realizzare soluzioni che garantiscano interessanti risultati anche economici.