Mare verticale è il nome della barca con la quale Cecilia Carreri, cinquantenne con un presente da magistrato, un passato da alpinista e un futuro da regatante oceanica, ha affrontato - unica donna italiana - la regata oceanica Jacques Vabre nel 2005. Mare Verticale è anche il titolo del libro nel quale Cecilia Carreri racconta la sua singolare "conversione" sportiva. La storia di Cecilia Carreri è tutta all'insegna delle sfide, alla ricerca di orizzonti sempre nuovi per misurarsi con i propri limiti ma anche con una irreprimibile voglia di uscire dagli schemi. Dopo anni passati a sfidare le vette più alte del mondo in Asia, Africa e America Latina e i deserti più duri, Cecilia scopre, complice il ricordo di un corso di vela fatto, il mare. La Carreri non è donna da mezze misure. Cerca e trova una barca da comperare e la sua scelta cade su un Mumm 36, un'imbarcazione impegnativa nata per le regate più dure. Con questa barca, attrezzata per la navigazione d'altura, nonostante i pareri contrari degli esperti, affronta la sua prima impresa nautica. La sua esperienza in mare è minima, ma la grinta non le manca. Quello che ancora non sa sulle barche e la navigazione lo impara facendo in periplo dell'Italia.