«Non importa cosa trovi alla fine di una corsa: l'importante è quello che provi mentre stai correndo. Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire». A dirlo è probabilmente il più grande corridore di tutti i tempi, Jesse Owens. Non per tempi, non per record, ma per ciò che questo sport deve essere: cuore, passione, anima. Il coraggio di iniziare, di mettersi in moto, di muovere i primi passi. E poi le prime falcate. Questo libro racconta l'arte della corsa a trecentosessanta gradi: dalla panoramica sugli anni Ottanta, con i successi dell'atletica italiana, all'aspetto emozionale vero e proprio, i mondi che si aprono attraverso il jogging, la trasversalità di un movimento estremamente democratico. Passando per la solidarietà e le iniziative benefiche, vero punto fermo di questa disciplina, le distanze, il turismo, la corsa nella cultura popolare. Un'opera che riscopre l'unica attività a essere insieme agonistica e amatoriale, che - se praticata con la giusta filosofia - tanto bene fa ad anima e corpo.