È ancora oggi possibile definire lo sguardo in maniera univoca? Esistono differenze di genere all'interno di quello che per secoli è stato considerato il principale mezzo e la garanzia stessa della conoscenza umana? Si può ipotizzare l'esistenza di un modo femminile di guardare nell'arte, nella scienza, in "natura"? Questo saggio pone tutte queste questioni in un vasto orizzonte temporale che ruota intorno a due punti di svolta: la nascita della filosofia, tra XVII e XVIII secolo, e gli studi sociali della scienza del XXI secolo.