Ma è proprio vero che sempre più nella nostra società planetaria le diversità tendono a scomparire? O che invece le differenze, le specificità identitarie, i radicamenti a territori circoscritti riemergono e prolificano proprio come baluardo e resistenza alle tendenze omologanti? Distinguere e analizzare i complessi aspetti della cultura contemporanea sembra essere uno dei compiti principali dell'antropologia contemporanea. Nella realtà culturale stratificata e mutevole nella quale ci troviamo immersi, sospesa tra la dilatazione globale, fuori dai confini nazionali, e le realtà locali che con essa si intrecciano, malgrado si abbia spesso la sensazione di non avere più radici, in verità il passato continua ad esistere spesso in modo tenace anche se si accompagna a grandi e apparentemente irreversibili trasformazioni che investono modi di apparire e di essere, di pensare e di stare insieme, di concepire il mondo e la vita, di rinnovare o superare i pregiudizi, di comunicare, di celebrare feste e di concederci svaghi, di vivere la sessualità, di costruire i rapporti tra i sessi e di utilizzare e rinnovare gli oggetti d'uso.