Il disagio del soggetto contemporaneo assume oggi forme inedite e i suoi sintomi si mostrano nel sociale: quel grande dipinto dove ognuno di noi indirizza lo sguardo in cerca di un punto che lo riguardi, di uno spazio che gli restituisca un senso al suo esistere in mezzo agli altri. Nello sguardo dell'osservatore che cerca e non trova la sua collocazione nel grande quadro della società prende forma lo smarrimento dell'uomo contemporaneo ed è lì che interviene la sociologia clinica. Nel legame spezzato tra il micro che è ognuno di noi e il macro che è fatto di codici, linguaggi, idee, opinioni e comportamenti collettivi: lì si colloca il lavoro del sociologo clinico.