Il lettore viene guidato lungo una via impegnativa per la conquista di quattro fondamentali valori: la conoscenza personale come valore etico, la conoscenza come piacere, la conoscenza comune come valore sociale, di fratellanza e la partecipazione alla conduzione della società come soddisfazione personale e non come "potere per avere". Analizzando le radici dei propri istinti ed il bagaglio atavico di propensioni e di conoscenze, si scopre che gli intellettuali hanno creato barriere conoscitive che ostacolano l'equiparazione di tutti sul sapere; per abbatterle è necessario smitizzarli, dimostrando che non sono infallibili né depositari della saggezza. Tra i dogmi deleteri vi è l'idea della selezione naturale come molla dell'evoluzione che è errata e deviante ed ha un pesante significato ideologico perché nega che le scelte degli individui abbiano influenza sulle generazioni future. Dimostrando invece che l'evoluzione avviene per cambiamenti comportamentali uniformi di un gruppo e che consegue a imitazione e collaborazione e non a selezione, si pongono le basi per una trasformazione della società che riporta il significato della democrazia a quello originario di "potere di tutti".