Nato in occasione di un lungo viaggio del suo autore, compiuto sotto la protezione di una scorta armata nella regione montuosa dell'Hindukush, fra Pakistan e Afghanistan, il libro offre uno spaccato della vita e dell'universo spirituale degli Ismailiti, uno dei gruppi più affascinanti e controversi dell'Islam sciita, oggi posto a diretto confronto con la minaccia talebana. Per secoli avvolti in Occidente da un'aura di mistero e terrore, legata a figure leggendarie e fosche quali il loro carismatico capo, il Vegliardo della Montagna, e i suoi temibili "Assassini" - guerrieri votati al martirio -, gli Ismailiti sono una minoranza religiosa ricca e complessa, caratterizzata da una fede indiscussa nella figura dell'Imam - rappresentante terrestre del Profeta e depositario vivente dell'interpretazione esoterica del Corano - e da una spiccata vocazione mistica, destinata a propiziare una tangibile e intima unione tra il fedele e il divino.