Fiabe, leggende, racconti storici, miti delle origini: ogni cultura tramanda, in forma orale o scritta, delle storie, la cui interpretazione non è sempre semplice né in grado di mettere d'accordo tutti gli studiosi. In questo breve saggio del 1926, Bronislaw Malinowski, non senza il consueto spirito polemico nei confronti delle teorie in voga al suo tempo, pone al centro dell'analisi del mito l'esperienza sul campo dell'antropologo, che non si limita a trascrivere delle storie ma osserva da vicino la cultura che le ha generate. Il racconto mitico, secondo Malinowski, non può essere realmente compreso se non è calato nella realtà quotidiana della società cui appartiene, con le sue regole e le sue tradizioni. Soltanto allora lo si può interpretare non più come un enigmatico residuo di epoche passate, come un passatempo narrativo o una fredda eziologia, ma quale fondamento vivente della realtà sociologica di una cultura.