Tra Medioevo ed Età Moderna, funerali e pompa correlata sviluppano una "teatralità" che ha lo scopo di proiettare il Potens nell'universo della società aristocratica che si nutre di effimero e suggestioni. Le esequie, gli apparati, le processioni che scaturiscono dal transito dei potentes rientrano nell'ambito di espressioni artistiche che la corte ha da tempo immemorabile codificato, finalizzandole a un contesto di relazioni e prestigio dinastico. Il "trapasso" è un palcoscenico dove si procede all'ultima omologazione, che nel momento della morte colloca il Principe alla stregua del più umile tra i servi. Egli attraverso la "pompa del lutto" legittima la sacralità del suo ruolo e lo stretto rapporto con la divinità.