In passato considerata come "assenza di sintomi", la salute è andata arricchendosi di ulteriori prospettive di analisi, che la collocano nella specifica realtà sociale in cui il soggetto, sano o malato, esprime i propri comportamenti e vive le proprie esperienze. Si è arrivati a capire che società, cultura e personalità costituiscono dei sistemi di riferimento che, strettamente interrelati, possono promuovere la salute, sostenerla o, al contrario, danneggiarla. E che quindi non è necessaria soltanto una corretta pratica professionale, ma anche una grande abilità nel comprendere e rispondere ai bisogni di gruppi e persone diverse per status, età, istruzione, razza, religione, biografia e così via.